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1 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro inizialmente è sceso sui dati di ieri ma poi ha più che recuperato chiudendo al rialzo e oggi ha aperto in salita fino a sfiorare i massimi della settimana.
I dati infatti sono stati di tenore misto, con i sussidi di disoccupazione, il PMI di Chicago e la spesa per consumi che hanno fornito segnali di indebolimento, e i deflatori dei consumi che sono scesi su base tendenziale, ma in linea con le attese, da 2,6% a 2,4% l’indice generale e da 2,9% a 2,8% l’indice “core”. Quest’ultimo, più rilevane per le decisioni della Fed, pur scendendo marginalmente, rimane su livelli elevati, a supporto della posizione della Fed di non avere fretta nel tagliare i tassi.
È rimasta infatti più bassa, al 76% rispetto al 100% della settimana scorsa, la probabilità implicita di un primo taglio dei tassi Fed a giugno, ferma restando al 100% su luglio (e solo al 20% su maggio).
Oggi l’ISM manifatturiero è atteso in leggero aumento ma ancora sotto quota 50.
A meno di delusioni il dollaro dovrebbe riuscire a stabilizzarsi, ma più rilevante sarà ai fini delle decisioni della Fed l‘employment report di venerdì prossimo.
Da seguire anche vari discorsi Fed in programma oggi.

EURL’euro ha corretto ieri da 1,0856 a 1,0794 EUR/USD complici sia il calo dell’inflazione in Francia, Spagna e Germania sia la tenuta del dollaro, ed è sceso di nuovo questa mattina sui dati di inflazione aggregata dell’area che hanno confermato le attese di calo.
Tuttavia l’inflazione headline è scesa marginalmente meno del previsto e la “core” rimane su livelli elevati il che sta agevolando un tentativo di rimonta dell’euro dopo la reazione ribassista iniziale.
Rispetto a lunedì infatti è scesa ulteriormente la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BCE ad aprile da 36% a 28% restando al 96% su giugno e al 100% su luglio.
La maggior debolezza del quadro di crescita dell’area rispetto agli USA è però un fattore sfavorevole al cambio e potrebbe contribuire a produrre un rischio che la BCE tagli i tassi un po’ prima o un po’ di più della Fed.
In ragione di questo abbiamo ritoccato al ribasso la previsione dell’euro, ma solo nel breve, a 1m, da 1,08 a 1,07 EUR/USD (con downside massimo entro 1,05-1,04 EUR/USD), lasciando invariato il profilo di graduale e contenuto recupero successivamente.

GBP – La sterlina, in calo ieri contro dollaro (contenuto comunque in area 1,26 GBP/USD) sul rafforzamento di quest’ultimo, è già in recupero questa mattina aiutata anche dalla revisione verso l’alto del PMI manifatturiero domestico nella stima finale.
In assenza di spunti propri più significativi resta condizionata più dai driver di dollaro in questi giorni, quindi l’upside dovrebbe restare limitato oggi se l’ISM USA non delude.
La maggior resistenza a scendere dell’inflazione nel Regno Unito dovrebbe comunque portare la BoE a tagliare i tassi dopo la BCE e la Fed, ragion per cui abbiamo ritoccato al rialzo la previsione di breve, a 1m, della sterlina da 1,26 a 1,27 GBP/USD.
Resta invariato il profilo di graduale rafforzamento successivamente.
Alla luce delle indicazioni più contrastanti giunte di recente un primo taglio ad agosto appare oggi comunque più probabile che a novembre.
Contro euro la sterlina si mantiene in un range stretto in area 0,85 EUR/GBP.

JPY – Lo yen dopo il rafforzamento ieri contro dollaro da 150 a 149 USD/JPY sulle dichiarazioni di Takata (BoJ) è tornato a indebolirsi, mantenendosi comunque in range, sui toni più smorzati di Ueda, governatore della BoJ.
Questi, infatti, ha spiegato che è ancora troppo presto per concludere che l’inflazione si sia immessa stabilmente sul sentiero che porta al target del 2% e che bisogna guardare soprattutto ai dati sui salari per capire se la tendenza rialzista sia sufficiente a permettere alla BoJ di avviare un processo di normalizzazione della politica monetaria.
Alla luce dell’atteggiamento prudenziale della BoJ e del generalizzato rafforzamento recente del dollaro, abbiamo rivisto al ribasso il profilo atteso dello yen a 151-143-135-130 USD/JPY a 1m-3m6m-12m dal precedente 142-137-132-127 USD/JPY.
Abbiamo tuttavia mantenuto invariata la previsione di tendenziale apprezzamento dello yen al di là del brevissimo termine, in funzione sia di attese di avvio dei tagli dei tassi Fed entro l’estate sia della accresciuta probabilità che la BoJ perlomeno abbandoni la politica dei tassi negativi entro la primavera o l’estate.
Rimane in apprezzamento anche il profilo atteso dello yen contro euro (163-157-150-146 EUR/JPY a 1m-3m6m-12m) anche se su livelli di yen meno forti (profilo precedente: 153-151-147-142 a 1m-3m-6m12m) data la revisione sul sentiero del cambio contro dollaro.