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1 Dicembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ieri nonostante i deflatori abbiano confermato le attese di calo, ma sul biglietto verde ha prevalso l’esito del PMI di Chicago che ha ampiamente sorpreso verso l’alto salendo da 44,0 a 55,8 contro attese per 45,4.
Anche la parziale risalita dei rendimenti ha aiutato ma si tratta perlopiù di ritracciamento, per cui i massimi di ottobre dovrebbero restare alle spalle.
Oggi dall’ISM si attende solo un lieve incremento, comunque sotto quota 50.
A meno di sorprese verso l’alto il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, a maggior ragione se nel proprio discorso Powell cercherà di non affrettare attese di tagli dei tassi non chiudendo le porte ad un eventuale ultimo rialzo se necessario.

EUR – L’euro ha corretto ampiamente ieri da 1,09 a 1,08 EUR/USD penalizzato anche dall’inflazione dell’area che ha mostrato un calo superiore alle attese.
A meno di sorprese verso l’alto dagli USA l’euro dovrebbe comunque riuscire a stabilizzarsi dopo questo ampio movimento e resta in essere la prospettiva che prossimamente il cambio risalga portandosi successivamente sopra quota 1,10 EUR/USD, sull’atteso maggior calo dei rendimenti USA rispetto a quelli euro una volta accertato che i cicli di rialzo dei tassi Fed e BCE si possono considerare terminati.

GBPLa sterlina ha corretto ieri sul recupero del dollaro da 1,27 a 1,26 GBP/USD, ma meno dell’euro rispetto al quale tra ieri e oggi si è rafforzata da 0,86 a 0,85 EUR/GBP, aiutata per ora dal vantaggio in termini di differenziali di rendimento.
Tuttavia se il quadro di crescita domestico si confermerà debole come atteso dalla BoE l’upside della sterlina ne verrebbe ridimensionato.

JPYLo yen è tornato a indebolirsi ieri contro dollaro da 146 a 148 USD/JPY sulla parziale risalita dei rendimenti a lunga USA.
Se questi tuttavia non proseguiranno il movimento oggi sui dati USA e sulle parole di Powell lo yen dovrebbe almeno in parte riprendersi.