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01 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – L’inflazione è scesa ancora a marzo, a 0,1% a/a, un minimo da oltre tre anni. Nel mese i prezzi sono saliti di un decimo sul NIC e di 2,2% m/m sull’indice armonizzato Ue, che tiene contro del rientro dei saldi estivi su abbigliamento e calzature.
Come atteso, si sono registrate ampie flessioni dei prezzi nei trasporti (-0,8% m/m, per via dei ribassi sia dei carburanti che dei servizi di trasporto passeggeri) e delle comunicazioni (-0,7% m/m), mentre si sono registrati rincari per gli alimentari (+0,4% m/m) e le bevande alcoliche e tabacco (+1,8% m/m).
L’inflazione di fondo è rimasta stabile allo 0,7% a/a; poco variata anche l’inflazione sui beni ad alta frequenza di acquisto (0,8% da 0,7% precedente); viceversa, l’inflazione sul cosiddetto “carrello della spesa” è salita decisamente, a 1,2% da 0,3%, spinta dagli alimentari. Il dato è stato superiore alle attese, ma la sorpresa potrebbe essere dovuta ai problemi di rilevazione dei prezzi nella seconda parte del mese (che potrebbero aver creato una distorsione al rialzo).
A nostro avviso, l’inflazione è destinata ad approdare in territorio negativo già dal prossimo mese e a restarci almeno per tutti i mesi primaverili. In aprile, un ruolo decisivo sarà giocato dal taglio delle tariffe su luce e gas (-18,35% e -13,5%, rispettivamente).
Più in generale, la contrazione in atto della domanda non potrà non avere effetti negativi sull’inflazione, anche nelle sue componenti “di fondo”.

FRANCIA
 – La stima preliminare indica che a marzo i prezzi al consumo sono rimasti fermi sia sull’indice nazionale sia su quello armonizzato. L’inflazione è calata più del previsto, a 0,6% da 1,4% sull’indice nazionale e a 0,7% da 1,4% su quello armonizzato. Il marcato rallentamento è spiegato dal calo dei prezzi dei beni manufatti (-0,5%) e dalla frenata dell’energia (-3,9%). Anche i prezzi dei prodotti freschi hanno registrato una crescita inferiore ai livelli stagionali.
L’impatto combinato del crollo del prezzo del petrolio e dell’epidemia COVID frenerà ulteriormente la dinamica dell’inflazione ad aprile.
– La spesa per consumi a febbraio delude le attese, facendo segnare un calo di -0,1% m/m (da -1,2% m/m di gennaio). Nel mese si registra, come atteso, un rimbalzo delle vendite di auto (+2,6% m/m), ma pesa la flessione delle vendite di abbigliamento e articoli per la casa, dopo una stagione di saldi già fiacca. Il consumo di energia cala oltre le attese (-2,7% m/m). Il dato di febbraio porta la variazione annua a-0,6% da -0,9%precedente. I consumi sono in rotta per un calo di -1,2% t/t nel primo trimestre, ma la flessione a consuntivo potrebbe essere ben più pronunciata.

GERMANIA
– A marzo, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 5%. Il numero di disoccupati, a differenza delle previsioni ben più pessimistiche, è aumentato solamente di 1000 unità, raggiungendo quota 2,267 milioni (dato destagionalizzato). Il dato non riflette gli effetti dell’impatto della pandemia di COVID-19.
L’agenzia federale del lavoro, infatti, ha dischiarato che la raccolta dei dati si è chiusa il 12 marzo. Inoltre, l’occupazione è stata favorita dal clima mite. D’altro canto, le indagini congiunturali di marzo hanno mostrato gli effetti pieni del COVID-19 sul mercato del lavoro; il crollo dell’indice dell’occupazione è stato il peggiore dal maggio del 2009, sia nel settore manifatturiero, che nei servizi. Nei prossimi mesi è atteso un significativo aumento della disoccupazione, con una diminuzione soprattutto degli occupati temporanei. Per sostenere il mercato del lavoro, il governo tedesco ha esteso il programma Kurzarbeit, che permette alle aziende, colpite dal calo della domanda, di ridurre le ore lavorative senza dover licenziare.
Il programma ha evitato danni peggiori all’occupazione durante la recessione del 2008-09.
– Le vendite al dettaglio sono cresciute di 1,2% m/m e 6,4% a/a a febbraio. DeStatis scrive che già in febbraio i dettaglianti segnalavano un forte incremento delle vendite di beni di consumo per le notizie sull’epidemia di COVID-19, dopo il calo di gennaio. La variazione tendenziale robusta riflette però anche la presenza di un giorno lavorativo in più nel febbraio 2020 rispetto a un anno prima.
Le misure di contenimento dovrebbero portare in marzo ed aprile a un aumento della spesa in generi alimentari e bevande, ma un calo degli acquisti di beni durevoli e semidurevoli.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a marzo corregge a 120 da 132,6 di febbraio.
L’indice delle condizioni correnti cala a 169,3 da 167,7, e quello delle aspettative flette a 108,1 da 88,2. Il calo della fiducia è dovuto a un deterioramento dello scenario a breve termine, mentre la valutazione corrente è rimasta ancora relativamente elevata e collegata alla situazione economica pre-Covid-19, con crescita moderata e piena occupazione.
Tuttavia, il direttore dell’indagine sottolinea che l’intensificarsi dell’epidemia e la volatilità dei mercati finanziari hanno fatto aumentare l’incertezza e il calo registrato a marzo prelude a una contrazione severa, più che a uno shock temporaneo, e sarà “sicuramente” seguito da altre correzioni.

GIAPPONE – L’indagine Tankan riporta un calo a -8 (da 0) dell’indice per le grandi imprese manifatturiere e a 8 (da 20) per quelle non manifatturiere. Le previsioni per entrambi i macro-settori sono di successivo netto peggioramento, con correzioni attese a -11 per il manifatturiero e a -1 per il non manifatturiero. Le imprese prevedono un cambio contro dollaro in modesto apprezzamento, da 108,67 per l’a.f. 2019 a 107,98 per l’a.f. 2020.L’indagine segnala un aumento dell’eccesso di offerta, sia a livello domestico sia a livello estero. La contrazione del PIL del 4° trimestre dovrebbe essere seguita da un ulteriore calo nel 1° trimestre, con uno scenario negativo anche per la parte centrale dell’anno, sulla scia degli effetti dell’epidemia e della cancellazione delle Olimpiadi.

CINA – Il PMI manifatturiero rilevato da Caixin-Markit è salito a 50,1 in marzo da 40,3 in febbraio, un punto al di sotto del livello di gennaio, grazie all’aumento di tutte le componenti ad eccezione di quelle dei prezzi. A differenza del PMI rilevato dall’ufficio statistico, le componenti degli ordini sia totali sia esteri, nonostante il rimbalzo, sono rimaste al di sotto di 50 (47,7 e 46,4) così come la componente occupazione e il rimbalzo della componente dei tempi di consegna è stato di entità inferiore. Tutto questo conferma la maggiore difficoltà delle piccole e medie imprese, su cui è maggiormente concentrata l’indagine Caixin, a riprendere l’attività rispetto a quelle di grandi dimensioni. Gli indici PMI dei paesi asiatici finora pubblicati sono tutti scesi al di sotto di 50 in marzo con un netto calo delle componenti degli ordini, sia totali sia esteri, che ha riguardato in particolare Vietnam, Filippine e Indonesia.

 

COMMENTI:

ITALIA – In un’intervista a Il Fatto Quotidiano, il ministro dell’economia Gualtieri ha definito “realistica” la stima di Confindustria di un calo del PIL del 6% quest’anno (che sostanzialmente coincide con il nostro attuale scenario di base, sul quale peraltro a nostro avviso i rischi sono verso il basso); il ministro ha detto però di attendersi una ripresa “vigorosa” nel 2021.
Gualtieri ha affermato che il governo sta lavorando a un nuovo pacchetto di stimolo all’economia, che dovrebbe avere una portata significativamente superiore rispetto al decreto di marzo da 25 miliardi, e fornire sostegno a famiglie, lavoratori e imprese per tutta la durata dell’emergenza; il nuovo decreto dovrebbe includere un sistema di supporto anche per le grandi imprese, con una garanzia molto consistente, che potrebbe secondo il ministro mobilitare risorse per almeno 500 miliardi.
Secondo Gualtieri, per proteggere le imprese dalla crisi occorreranno anche nuove forme di intervento pubblico nell’economia.
Infine, il ministro ha dichiarato che il ricorso al MES, sulla base delle condizioni attuali, è fuori discussione, tornando a caldeggiare una qualche forma di emissione di debito comune a livello europeo.

AREA EURO – Secondo il Financial Times, la Commissione Europea si prepara a proporre la creazione di un fondo di 80-100 miliardi di euro (0,7-0,8% del PIL dell’Eurozona) con finalità di riassicurazione sociale, a supporto degli schemi nazionali di assicurazione contro la disoccupazione.
Il meccanismo, finanziato da emissioni UE, potrebbe finanziare misure di riduzione dell’orario di lavoro per le imprese che fronteggiano un calo della domanda erogando prestiti agli Stati membri.
Le emissioni sarebbero garantite dalle riserve di bilancio UE ed eventualmente dagli Stati membri. L’aiuto sarebbe sotto forma di crediti, non di trasferimenti, e quindi non richiederebbe la cessione alla UE di entrate tributarie degli Stati.

STATI UNITI – Covid-19 update
 – La Fed a partire dal 6 aprile istituirà, per almeno 6 mesi, una nuova facility per prestare dollari a banche centrali internazionali a fronte dei loro portafogli di Treasury detenuti presso la Fed. Con questa nuova facility, la Fed sarà in grado di prestare dollari alle banche centrali di paesi emergenti non incluse nelle linee di swap, evitando o almeno limitando al tempo stesso la vendita di Treasury da parte dei paesi con domanda di dollari.
Contagi 189.510, nuovi contagi 26.400, decessi 4.076, guarigioni 7.109. A New York gli ospedali sono al collasso e sono stati richiamati medici e infermieri inattivi, mentre si costruiscono ospedali in aree destinate a fiere.
La National Health Commission ha richiesto agli ospedali di riportare i casi asintomatici e di isolarli, con i loro conviventi, in quarantena per due settimane.
Un sondaggio mostra un diffuso consenso (senza divisioni lungo linee di partito) per misure aggressive di contenimento dell’epidemia, anche in violazione della privacy, come test a tappeto e localizzazione dei cellulari.
– In una conferenza stampa condotta insieme ai due consulenti sanitari per l’epidemia, Trump ha modificato il suo approccio nei confronti dell’epidemia, sottolineandone la drammaticità e indicando che i modelli epidemiologici prevedono fra 100 mila e 240 mila morti, a condizione che vengano osservate le misure di contenimento in atto. Trump ha ribadito la necessità di osservare le misure di “social distancing”, estese fino a fine aprile e ha avvertito che le prossime due-tre settimane saranno come “non ne abbiamo mai viste prima”. Trump ha anche annunciato che si sta considerando un quarto pacchetto di misure che potrebbe includere interventi per infrastrutture. La strategia di comunicazione di Trump è cambiata con l’evoluzione degli eventi e, come avviene per i leader in situazioni di disastri/emergenze, la sua popolarità nei sondaggi è in rialzo.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro, che ieri aveva aperto in ulteriore rialzo, è poi arretrato nel corso della giornata chiudendo in calo dopo l’introduzione da parte della Fed di una nuova facility che agevola l’accesso alla liquidità in dollari a favore delle banche centrali internazionali attraverso la concessione di prestiti a fronte dell’utilizzo dei Treasury (detenuti da tali banche) come collateral.
Il programma partirà il 6 aprile e avrà una durata di almeno sei mesi.
L’upside del biglietto verde dovrebbe quindi ridimensionarsi restando tendenzialmente contenuto entro i massimi recenti. Negativi ieri, anche se meno del previsto, il PMI di Chicago e la fiducia dei consumatori. Negative, a causa del coronavirus, le attese anche per i dati di oggi: ISM e nuovi occupati ADP.

EURL’euro ha proseguito il calo di lunedì scendendo da 1,10 a 1,09 EUR/USD, riprendendosi solo parzialmente (e temporaneamente) dopo l’annuncio della nuova facility Fed, ma il recupero non è stato sufficiente a evitare alla moneta unica di chiudere al ribasso, ed è in calo anche questa mattina. Il cambio continua a essere guidato dalla dinamica, dominante, del dollaro.
Tendenzialmente dovrebbe assestarsi in un intorno di 1,10 EUR/USD (fascia 1,08-1,12), dove l’aumento del lungo speculativo euro dovrebbe contribuire a ridurre/contenere eventuali spinte rialziste.

GBPLa sterlina è arretrata ancora contro dollaro da 1,24 a 1,22 GBP/USD riprendendosi parzialmente anch’essa post-facility Fed, mentre ha ampliato leggermente i progressi contro euro da 0,89 a 0,88 EUR/GBP. Si tratta comunque di movimenti relativamente contenuti, dove dominano le dinamiche di dollaro e fattori tecnici legati anche alla chiusura del trimestre.
In uscita oggi la lettura finale del PMI manifatturiero attesa in calo. L’ulteriore upside della sterlina dovrebbe essere ridotto, ma nel breve resta dominante la dinamica generalizzata del dollaro.

JPYLo yen si è mantenuto in range contro dollaro (107-108 USD/JPY) traendo comunque beneficio dal calo post-facility Fed del biglietto verde e dai flussi di rimpatrio in chiusura dell’anno fiscale (31 marzo). Nuovi progressi contro euro da 119 a 118 EUR/JPY a fronte del cedimento dell’EUR/USD.
Riapertura dell’anno fiscale e ridimensionamento della risk aversion dovrebbero contribuire a ridurre lo spazio di ulteriore rafforzamento dello yen, agevolando piuttosto un nuovo indebolimento.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Il dato finale del PMI manifatturiero di marzo è atteso in diminuzione rispetto alla stima flash, a 44,0 da 44,8. Il calo coinvolgerebbe tutti i paesi coperti dall’indagine, nonché la maggior parte delle componenti dell’indice, in particolar modo i nuovi ordini e le esportazioni. La prima stima per l’Italia dovrebbe mostrare un PMI manifatturiero a 39,4 da 48,7 precedente.
– La disoccupazione è attesa stabile al 7,4% a febbraio. Si tratta di un minimo da maggio 2008. Il tasso dei senza-lavoro è atteso risalire nel corso dell’anno, sulla scia dell’impatto negativo della pandemia di COVID-19.Il tasso dei senza-lavoro è atteso in salita nei prossimi mesi, e dipenderà dalla durata dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni sulle attività economiche.

ITALIA – Il tasso di disoccupazione potrebbe salire di due decimi al 10% a febbraio. In alcuni settori dei servizi, si comincerà a vedere l’effetto, soprattutto sugli occupati temporanei, delle prime misure prese per contenere il contagio di COVID-19, nonché del calo della domanda. Gli effetti dell’emergenza COVID-19 sugli occupati potrebbero essere ben maggiori nei prossimi mesi.

STATI UNITI
 – L’ISM manifatturiero di marzo è previsto in calo a 47 da 50,1 di febbraio. Le indagini del manifatturiero a marzo sono state omogeneamente negative, con indicazioni in territorio recessivo sia dai dati regionali, sia dal PMI Markit flash. Nonostante l’aspettativa di un calo al di sotto di 50 per l’indice manifatturiero, prevediamo che a marzo la correzione sia relativamente contenuta, soprattutto se paragonata alle aspettative per il comparto non-manifatturiero.
I dati dovrebbero mostrare contrazioni per tutti i principali sotto-indici, con indicazioni negative da parte delle imprese per ordini, occupazione e produzione.
– La stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati è vista dal consenso a -150 mila. La variazione di occupati rilevata per marzo sia da ADP sia dall’employment report in uscita domani non sarà indicativa dell’impennata di disoccupati attesa nei prossimi mesi, dato che fino a metà marzo il mercato del lavoro era ancora in condizioni di pieno impiego e il deterioramento dell’occupazione è avvenuto a partire dalla settimana successiva.
– La spesa in costruzioni a febbraio è prevista in aumento di 0,8% m/m, dopo +1,8% m/m di gennaio. Le costruzioni residenziali dovrebbero restare in crescita solida, alla luce delle informazioni di nuovi cantieri, in forte aumento nei primi mesi del 2020, mentre la componente non-residenziale dovrebbe correggere su base mensile.