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Draghi lascia un’eredità storica importante per l’Europa

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a cura di Anna Maria Grimaldi


ABSTRACT

L’euro è irreversibile e la BCE farà tutto il necessario per salvare la moneta e credetemi sarà abbastanza
Mario Draghi, 27 luglio 2012, Londra.

• Siamo agli sgoccioli, a breve si saprà chi dovrà raccogliere il testimone da Mario Draghi. Non sarà facile succedere al Presidente che passerà alla storia per il suo Whatever it takes. La scelta è politica ma si spera che le decisioni tengano conto della delicata fase di transizione per la politica monetaria in Europa.
• Le politiche di Draghi hanno trasformato la Banca Centrale Europea in un’istituzione in grado di fronteggiare e arginare adeguatamente shock economici e finanziari, superando le differenze ideologiche che hanno animato e diviso il Consiglio prima e durante la crisi.
• Draghi ha saputo ampliare gli strumenti di politica monetaria della BCE nel pieno rispetto dell’istituzione e del mandato che gli è stato dato. Le misure adottate dalla BCE di Draghi hanno contribuito al risanamento del sistema bancario europeo, ridando accesso alla liquidità alle banche sistemiche della periferia che, in assenza di fondi BCE, avrebbero dovuto chiudere del tutto il canale del credito con conseguenze drammatiche sull’economia.
• Il QE di Draghi ha traghettato la zona euro fuori dal rischio deflazione, una morsa dolorosa che ancora il Giappone combatte strenuamente da quasi un ventennio.
Con le OMT, la BCE ha dotato l’Eurozona di uno strumento potente per far fronte al rischio del debito associato all’emergere di una crisi di liquidità per un paese membro.
• L’Europa di oggi per quanto divisa sulla gestione dei confini e delle politiche sovranazionali, e più in generale sul grado di integrazione delle politiche fiscali ed economiche che vorrà darsi nei prossimi anni, non esisterebbe senza le azioni che la BCE ha adottato sotto la guida di Draghi.

 


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