Seguci su twitter

Categorie

«Democratizzazione» dell’azione amministrativa e forme di semplificazione in agricoltura: la funzione dei Centri di assistenza agricola (CAA)

Affrontare una tematica complessa ed articolata quale la semplificazione amministrativa può avere esiti caratterizzati da una auspicabile innovatività laddove si riconduca la materia oggetto di analisi nel più ampio ambito di riflessione afferente all’evoluzione del diritto amministrativo.

Non sfugge ad alcuno, infatti, che gli Esecutivi avvicendatisi, perlomeno, nel corso dell’ultimo ventennio hanno individuato tra gli elementi dirimenti al fine della valutazione del buon esito del percorso di governo lo snellimento della pubblica amministrazione e la semplificazione dei procedimenti amministrativi.

Altrettanto chiaro risulta che il ricorso a plurimi interventi di modifica della legge generale sul procedimento amministrativo (legge n. 241 del 1990), stratificatisi non sempre in modo coerente, non ha sortito effetti sensibili quanto a deflazione del «carico burocratico» gravante sulle imprese. Prova ne è la perdurante attualità, nel dibattito socio-politico, del richiamo all’ormai mitico «rapporto Giannini» del 1979, quale esempio di sintesi dei vizi e delle virtù – più vizi evidentemente – del sistema amministrativo pubblico italiano.

Certo appare difficoltoso pensare di poter trovare un antidoto alle criticità rilevate dalla Commissione presieduta dall’illustre giurista sopra ricordato con programmi di razionalizzazione delle attività dei pubblici poteri che, ostinatamente, perseverino nel qualificare in termini meramente sociologici fenomeni potenzialmente colmi di elementi di rinnovamento sistemico dell’attività amministrativa quali la sussidiarietà orizzontale e la democratizzazione delle funzioni pubbliche.

A tal proposito lo scrutinio della recente legislazione regionale, avente ad oggetto la disciplina dei procedimenti amministrativi rilevanti per l’esercizio delle attività agricole, ci consente di esemplificare un’idea di sburocratizzazione incentrata su un approccio agli istituti propri della partecipazione e sussidiarietà che, lungi dal rimanere una semplice petizione di principio, si configura come possibile soluzione – senza pretese di onnicomprensività – di uno dei principali problemi per la competitività delle imprese del settore primario.

leggi o scarica l’articolo completo

Gianfranco Calabria