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30 ottobre 2018 – nota economica giornaliera

GIAPPONE – Il tasso di disoccupazione a settembre cala a 2,3% (da 2,4% di agosto) e conferma il continuo miglioramento del mercato del lavoro. La forza lavoro ha registrato un calo di -40 mila persone, gli occupati sono aumentati di +30 mila e i disoccupati hanno registrato una variazione di -70 mila.
La partecipazione ha segnato una correzione di un decimo a 61,5%, ma resta su un trend verso l’alto, che potrebbe essere spinta dalle riforme del governo mirate soprattutto ad incrementare la partecipazione femminile e quella della coorte oltre i 65 anni.
Il jobs to applicant ratio aumenta a 1,64 a settembre, toccando il massimo da gennaio 1974 e confermando la situazione di crescente eccesso di domanda.

STATI UNITI – La spesa personale a settembre aumenta di 0,4% m/m, dopo +0,5% m/m di agosto (rivisto da 0,3% m/m), grazie soprattutto ai consumi di beni durevoli in aumento di 1,8% m/m in termini reali.
La forza dei consumi nel 3° trimestre era già emersa dalla stima advance del PIL pubblicata il 26 ottobre.
Il reddito personale rallenta e segna una variazione di 0,2% m/m, dopo 0,4% m/m di agosto (rivisto da 0,3% m/m), con le retribuzioni in aumento di 0,2% m/m dopo +0,5% m/m di agosto, che può essere spiegato da una crescita degli occupati più contenuta rispetto ai mesi precedenti.
Il tasso di risparmio cala a 6,2% (da 6,4% di agosto) e torna sul livello di dicembre 2017, dopo molti mesi di rialzi collegati alla riforma tributaria.
Il deflatore dei consumi aumenta di 0,1% m/m (2% a/a); il deflatore core è in rialzo di 0,2% m/m (2% a/a). I prezzi dei servizi sono in rialzo moderato, con sanità e abitazione su un trend in modesto calo dalla primavera scorsa.
Nonostante la forte crescita e la riduzione delle risorse inutilizzate, l’inflazione core non dà segni di significativa ripresa e si mantiene intorno al 2% da mesi.

 

COMMENTI:

GERMANIA – A sorpresa, dopo la débacle della CDU alle elezioni regionali in Baviera e Assia, Angela Merkel ha annunciato che si dimetterà dalla guida dei cristiano-democratici e che non si candiderà alle elezioni del 2021.
La cancelliera, che ha guidato la Germania negli ultimi tredici anni, ha perso popolarità già alle elezioni di settembre 2017, quando la CDU ottenne il minor numero di voti dal 1949.
Il disastroso risultato in Assia, dove il partito ha registrato il peggior risultato dal dopoguerra passando dal 38% del 2013 al 27,4% di domenica 28 ottobre, potrebbe riflettere le divisioni interne alla coalizione di governo.
Anche prima dell’annuncio delle dimissioni di Angela Merkel, diversi candidati erano emersi come possibili sostituti alla guida del partito: Kramp-Karrenbauer, segretario generale del partito, è ampiamente considerato l’erede, ma anche Jens Spahn, il ministro della salute, e Friedrich Merz, già capo del gruppo parlamentare del CDU, potrebbero essere altri due possibili candidati.

 

La settimana si è aperta con livelli di volatilità nella norma, con l’indice del dollaro che è riuscito ad avanzare dello 0,3% nonostante la seduta negativa delle borse americane.

L’euro è riuscito a contenere le perdite ieri, cedendo solo lo 0,2% contro USD dopo l’inattesa notizia della rinuncia alla candidatura da parte di Angela Merkel alle prossime primarie della CDU (7 dicembre).

La sterlina ha ceduto ancora terreno contro il dollaro (-0,2%) viaggia ora appena sopra 1,2800, mentre contro euro, a parte una certa volatilità, è rimasta stabile sul livello di venerdì e scambia ora attorno a 0,8892.

Lo yen retrocede contro USD (-0,7%) nonostante la novità positiva dal mercato del lavoro: ha forse pesato un flusso di notizie sul meeting del mese prossimo tra Trump e Xi Jimping alla ricerca di un accordo commerciale tra USA e Cina.

 

MARKET MOVERs:

C’è attesa nell’Area Euro sia per l’indice di fiducia economica ESI elaborato dalla Commissione Europea per il mese di ottobre, sia per la stima preliminare del PIL nei trimestre estivo. Se in Francia il PIL ha recuperato la debolezza del trimestre precedente, accelerando a 0,4% t/t da 0,2% e con una crescita acquisita pari a 1,5%, in Italia la stima preliminare del PIL potrebbe mostrare un rallentamento sia su base congiunturale che tendenziale (da 1,2% a 0,9% a/a). Come già accaduto nella prima metà dell’anno, il commercio estero italiano potrebbe aver frenato il PIL, con un’espansione però sul lato della domanda interna.

In Germania ad ottobre il dato sulla disoccupazione potrebbe confermare il trend registrato quest’anno in media del 5,2% rispetto al 5,7% del 2017.
Il mercato del lavoro tedesco è giunto al pieno impiego e il tasso di partecipazione è ai massimi storici. In uscita sempre in Germania la stima flash dai Länder dei prezzi al consumo a ottobre.

In Italia verrà pubblicato il dato sulla fiducia di imprese e famiglie.

In uscita in Francia l’andamento della spesa per i consumi per il mese di settembre.

In Spagna la stima flash dell’inflazione potrebbe confermare un trend stabile sopra il 2%.

Negli Stati Uniti, nonostante il continuo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, la fiducia dei consumatori a ottobre, rilevata dal Conference Board, potrebbe aver risentito della volatilità dei mercati: l’indice del Conference Board è sui massimi dall’autunno del 2000.