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24 ottobre 2018 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La stima flash mostra che a ottobre l’indice di fiducia dei consumatori è “migliorato” leggermente a -2,7 (dal precedente -2,9). Nel terzo trimestre l’indice era calato a -1,7 da zero del secondo. Il trend del morale delle famiglie sembrerebbe quindi essere in fase normalizzazione, in attesa della seconda lettura è attesa per il prossimo 30 ottobre.

ITALIA – La Commissione Europea ha pubblicato il suo parere sul Documento Programmatico di Bilancio inviato dal Governo Italiano, con una decisione senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita: una richiesta di presentare una nuova versione del DPB entro tre settimane. Nel frattempo, arriveranno l’8 novembre le nuove stime macroeconomiche della Commissione. Il 21 novembre è in calendario la riunione del collegio dei commissari che precede la diffusione del parere formale sulle manovre di bilancio di tutti i Paesi dell’Unione, atteso comunque entro fine mese e che dovrà poi essere discusso dai ministri delle finanze nell’eurogruppo del 3-4 dicembre.

 

COMMENTI:

Nella Conferenza Stampa che ha accompagnato la pubblicazione dell’opinione formale sul Draft Budgetary Plan italiano da parte della Commissione UE, il vicepresidente Dombrovskis e del Commissario agli Affari Economici Moscovici hanno argomentato che agli “sforamenti” sulla regola dell’aggiustamento strutturale della spesa e del debito per il 2019, si aggiunge il non pieno rispetto delle deliberazioni del Consiglio anche con riferimento all’anno in corso. Il documento ricorda inoltre l’ampia flessibilità concessa all’Italia negli ultimi anni (30 miliardi in tutto) e che il nostro Paese è il secondo maggior beneficiario del “Piano Juncker“, nonché dei fondi strutturali europei. Come detto, il governo ha tempo tre settimane per presentare una nuova versione del Documento Programmatico di Bilancio. Nel caso in cui il governo confermasse l’impianto della manovra o dal percorso parlamentare non emergano sostanziali modifiche, non è da escludere l’apertura di una procedura formale di infrazione, verosimilmente per debito eccessivo e anche in questo caso, sarebbe una decisione senza precedenti. La procedura prevede che la Commissione prima prepari un nuovo rapporto sull’evoluzione del debito, poi invii una raccomandazione al Consiglio; quest’ultimo chiederebbe successivamente all’Italia misure di aggiustamento da adottare nel giro di sei mesi. Nel caso in cui anche questa ultima richiesta di cambiamento non venisse colta, l’ultimo passo potrebbe essere la richiesta di sanzioni da parte della Commissione, che sarebbe approvata dal Consiglio automaticamente salvo la presenza contraria di una maggioranza qualificata dei Paesi membri. In pratica, una eventuale procedura potrebbe essere aperta verosimilmente nella prossima primavera e concludersi solo nell’autunno 2019.

STATI UNITIKaplan e Bostic hanno detto di essere favorevoli a un altro rialzo dei tassi nel 2018. Secondo il primo sarebbe appropriato attuare ancora due rialzi nella prima metà del 2019 e poi fermarsi; tuttavia la sua opinione cambierebbe se ci fosse un balzo verso l’alto della produttività. Kaplan ha poi aggiunto che è opportuno monitorare il rafforzamento del dollaro, causato principalmente dalla crescita elevata e dai tassi molto favorevoli. Questo fattore deve essere valutato nella determinazione della politica monetaria. Riguardo a eventuali critiche, Kaplan ha sottolineato che queste non cambiano il focus della Fed sul proprio mandato.
Ieri Trump, in un’intervista al Wall Street Journal, ha alzato ulteriormente i toni dei suoi attacchi alla Fed, di cui è “molto scontento” e, in particolare, a Powell, che “sembra quasi contento di alzare i tassi”.
Secondo Trump, “è ancora presto per dirlo, ma forse” rimpiange di avere nominato Powell e, a suo avviso, la Fed è “il più grande rischio per l’economia”. Infine, quando gli è stato chiesto perché pensa che Powell alzi i tassi, Trump ha risposto che Powell doveva essere un “lowinterest-rate guy” ma che alla fine non lo è. Per ora la retorica anti-Fed di Trump non si è trasferita in Congresso e gli attacchi del presidente sono visti più come esternazioni personali, senza possibili conseguenze pratiche.

 

Il calo generalizzato dei listini azionari di ieri ha lasciato abbastanza indifferente il mercato valutario, che ha registrato un’altra giornata di bassa volatilità. L’indice del dollaro è calato di poco (-0,1%), con EURUSD stabile a 1,1464 in attesa della BCE.

La sterlina è rimasta anch’essa poco mossa contro dollaro e in marginale rafforzamento contro euro (+0,1%). Ieri, nella consueta riunione di Governo Theresa May pare abbia subito nuovi attacchi dal suo gabinetto sulla proposta di mantenere il Regno Unito indefinitamente all’interno dell’unione doganale europea.

Lo yen si è leggermente apprezzato sul dollaro (+0,2%) nonostante la seduta negativa della borsa a Tokyo, forse per effetto dei flussi in ingresso come valuta-rifugio.

 

MARKET MOVERs:

In Francia, si attende l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE, mentre in Belgio sarà diffuso l’indice di fiducia economica elaborato dalla Banca Nazionale del Belgio.

Nell’area euro, la stima flash a ottobre potrebbe indicare una stabilizzazione del PMI manifatturiero dopo i cali diffusi del mese precedente, mentre è atteso l’andamento della dinamica monetaria M3.

Negli Stati Uniti sarà diffuso il dato sulle vendite di case nuove a settembre. I prezzi di acquisto e gestione delle case in gran parte degli Stati Uniti sono in aumento molto più rapido rispetto a quello degli affitti, e questo potrebbe contribuire a frenare l’attività nel comparto immobiliare residenziale. Sempre negli USA, la Fed pubblica il Beige Book in preparazione per la riunione di inizio novembre.

In Canada, la riunione della Banca centrale potrebbe chiudersi con un rialzo dei tassi, dopo il raggiungimento dell’accordo commerciale con gli Stati Uniti e una revisione al rialzo delle stime di PIL.

Anche in Svezia è attesa la decisione della Riksbank, che dovrebbe invece lasciare invariati i tassi, mentre domani sarà il turno della Norges Bank.