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24-26 Aprile 2019 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– Nel 2018, il deficit aggregato del settore pubblico è circa dimezzato rispetto al 2017 (0,5% contro 1,0% del PIL) e si è ridotto a poco più di un quarto del livello del 2015 (60,5 miliardi contro 215 miliardi).
Il rapporto debito/PIL è calato di due punti percentuali, da 87,1 a 85,1%. Ben sette paesi, Grecia inclusa, hanno registrato un avanzo di bilancio, mentre un ottavo (Irlanda) ha azzerato il deficit. Il rapporto debito/PIL è calato in tutti i paesi dell’Eurozona tranne Francia (stabile a 98,4%) Grecia e Italia, dove era già stato comunicato un incremento da 131,4 a 132,2%. In Portogallo la discesa è stata di oltre tre punti, da 124,8 a 121,5%, mentre il deficit è stato quasi azzerato (-0,5% del PIL, contro il 3,0% del 2017). In Spagna, il debito è calato di un punto a 97,1%, a fronte di un deficit pari al 2,5% del PIL.
(Il comunicato di Eurostat è accessibile qui).
– L’indice di fiducia dei consumatori è tornato a calare in aprile a -7,9, sul livello di gennaio.
La fiducia delle famiglie è in calo pressoché ininterrotto dal quarto trimestre 2017, quando registrò un picco scoordinato rispetto alle tendenze della spesa per consumi, che allora era già in rallentamento.

STATI UNITI – Le vendite di case nuove a marzo sorprendono verso l’alto, con il terzo rialzo consecutivo, che porta il livello a 692 mila (da 662 mila di febbraio), rispetto ad attese per una correzione.
Il livello di marzo è il massimo da novembre 2017, e non era stato raggiunto stabilmente dal 2010. Le vendite sono aumentate in tutte le regioni, tranne il Nord-Est, grazie probabilmente alla correzione dei prezzi medio e mediano. Le scorte di case invendute scendono a 6 mesi, da un picco recente a 7,4 di dicembre 2018. I dati del settore immobiliare residenziale di marzo sono stati misti, con sorprese negative per i cantieri e le vendite di case esistenti e positive dalle vendite di case nuove.
Gli investimenti residenziali dovrebbero contribuire positivamente alla crescita del PIL nel 1° trimestre, ma l’andamento nel 2° trimestre è più incerto.

 

COMMENTI:

BREXIT – Secondo il Financial Times, la premier May intenderebbe far approvare la prossima settimana dal Parlamento la proposta di legge che implementa il trattato di recesso dall’UE. La scommessa è che la paura di un collasso del partito conservatore alle elezioni europee del 23 maggio induca la maggioranza a votare compatta. Tuttavia, in caso di bocciatura la proposta di legge non potrebbe più essere discussa in questa sessione parlamentare.

 

MARKET MOVERs:

24 aprile

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è atteso stabile ad aprile.

GERMANIA – Ci aspettiamo che l’indice IFO recuperi ancora quota spinto da un miglioramento delle attese, in linea con le indicazioni dallo ZEW. Invece, l’indice sulla situazione corrente è visto in lieve flessione. Il focus sarà sull’andamento del manifatturiero che stando alle indicazioni dei PMI rimane su livelli coerenti con una contrazione dell’attività.

25 aprile

ITALIA – Mercati chiusi per festività.

STATI UNITI – Gli ordini beni durevoli a marzo sono previsti in aumento, sulla scia di una ripresa nel comparto dell’aeronautica civile, dopo la forte contrazione di febbraio (-31,1% m/m). Al netto dei trasporti, gli ordini dovrebbero mantenere un modesto trend positivo.
Gli ordini di beni capitali dovrebbero essere in rialzo, con una variazione al netto di difesa e aerei di moderata espansione.

26 aprile

ITALIA – In serata, Standard&Poor’s annuncia la sua decisione sul rating: S&P ha un outlook negativo per la sua valutazione di BBB. Sia la dinamica del debito, sia quella della crescita sono peggiori rispetto alle previsioni, e potrebbero quindi giustificare un declassamento. Tuttavia, è possibile che l’eventuale azione sia rinviata in attesa di vedere come sarà gestita la prossima legge di bilancio. Un eventuale declassamento potrebbe avere ripercussioni sull’euro.

STATI UNITI
– La prima stima della crescita del PIL del 1° trimestre potrebbe registrare un ulteriore rallentamento. I dati dovrebbero mostrare un netto indebolimento della dinamica dei consumi, concentrata nel comparto dei beni durevoli e una crescita moderata degli investimenti fissi non residenziali. In compenso, ci dovrebbe essere una netta svolta degli investimenti residenziali, previsti in rialzo, primo dato positivo dopo 4 trimestri consecutivi di correzioni.
Anche la spesa pubblica dovrebbe riaccelerare rispetto a fine 2018, segnando un aumento, grazie al sostegno della difesa e alla fine dello shutdown.
Alla crescita della domanda domestica finale si dovrebbero aggiungere i contributi positivi delle scorte e delle esportazioni nette.
Al di là del dato relativamente debole nel 1° trimestre, le informazioni disponibili puntano a una riaccelerazione nel 2° trimestre, trainata essenzialmente dai consumi e sostenuta ancora dagli investimenti fissi, sia residenziali sia non residenziali, oltre che dalla ripresa della spesa pubblica.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan ad aprile (finale) dovrebbe risalire, dopo la correzione a 96,8 vista con la lettura preliminare. Il livello della fiducia resterebbe in linea con la media dell’autunno e al di sopra di quello dei primi mesi del 2019.
Nell’indagine si dovrebbe confermare l’indebolimento della componente aspettative rispetto a fine 2018 e la tenuta dell’indice coincidente. Sarà importante vedere se le aspettative di inflazione manterranno il calo visto a inizio aprile, nonostante il recente rialzo del prezzo della benzina.