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09 Maggio 2019 – nota economica giornaliera

CINA
– L’inflazione dei prezzi al consumo è salita da 2,3% a/a in marzo a 2,5% a/a in aprile, spinta al rialzo dall’aumento dell’inflazione del comparto alimentari salita al 6,1% a/a. Le cause sono riconducibili, oltre che a un sensibile effetto base sfavorevole, agli effetti dell’influenza suina che ha portato i prezzi della carne di maiale a salire del 14,4% a/a in aprile dal 5,1% di marzo (seguito a mesi di cali).
L’inflazione core è invece scesa a 1,7% a/a da 1,8% in aprile, così come quella al netto dei soli alimentari, confermando l’assenza di pressioni da domanda. L’inflazione dei prezzi alla produzione è salita da 0,4% a/a in marzo a 0,9% a/a in aprile, anch’essa sospinta al rialzo da un forte effetto base sfavorevole ma anche agli aumenti dei prezzi del petrolio e del ferro, entrambi legati a fattori dell’offerta. L’aumento dei prezzi degli alimentari continuerà ad esercitare pressioni al rialzo sul profilo d’inflazione nei prossimi mesi ma una crescita economica priva di una forte accelerazione non dovrebbe produrre spinte al rialzo generalizzate. Ci aspettiamo quindi che l’inflazione rimanga contenuta intorno al 2%.
– La crescita dello stock di credito bancario è lievemente rallentata da 13,7% a/a in marzo a 13,4% a/a in aprile, tornando sui ritmi di febbraio. L’aumento delle emissioni dei titoli speciali dei governi locali non è stato sufficiente a controbilanciare il calo di altre voci di credito portando lo stock dell’aggregato della finanza sociale AFRE (Aggregate Financing to the Real Economy) a rallentare da 10,7% a/a in marzo a 10,3% in aprile. La dinamica, nonostante la volatilità dei flussi mensili, nei primi quattro mesi dell’anno si è stabilizzata comunque al di sopra dei minimi di fine 2018 (9,8% a dicembre), continuando a fornire un moderato supporto all’economia.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il ministro Di Maio ha dichiarato ieri che “si può parlare senz’altro di sforare il limite del 3%” perché “i vincoli di bilancio saranno messi in discussione dalle elezioni europee”. Inoltre, Di Maio ha anche sostenuto che le spese per ricerca, sanità e istruzione dovrebbero essere scorporate dal limite.

AREA EURO – Il presidente della BCE, Draghi, intervenendo al dialogo con I giovani ha ribadito che la moneta unica è irreversibile e che l’idea che si possa anche solo pensare di tornare alle valute nazionali fa sorridere. Riguardo la politica monetaria Draghi ha dichiarato che rivedere l’obiettivo di stabilità dei prezzi minerebbe la credibilità della banca centrale: la BCE non accetterà di non centrare l’obiettivo di inflazione nel medio periodo.

CINA-USA – Oggi riprendono i negoziati commerciali in un clima di tensioni elevate.
Ieri il rappresentante del commercio degli Stati Uniti ha depositato i documenti per l’aumento dei dazi al 25% su 200 mld di dollari di importazioni dalla Cina a partire da venerdì a mezzanotte, giustificandolo con l’arretramento della controparte su punti già concordati nelle trattative dei mesi passati.
L’ufficio del rappresentante del commercio darà la possibilità alle imprese del settore di richiedere esenzioni in caso di danni ingenti dai nuovi dazi, come era avvenuto per acciaio e alluminio.
La Cina ha risposto che “un’escalation delle tensioni commerciali non è nell’interesse” dei due paesi, ma che in caso di azione da parte degli USA, reagirà con le necessarie contromisure.
La presenza del vice primo ministro Liu He a Washington segnala la volontà cinese di non bloccare le trattative, tuttavia il fatto che non sia nominato come “inviato speciale” del presidente Xi indica che probabilmente a questo round di incontri non ci saranno conclusioni definitive.
In parte l’escalation delle tensioni nell’ultima settimana sembra sia dovuta alla percezione cinese di avere una posizione di maggiore forza rispetto a qualche mese fa, sulla scia del miglioramento della congiuntura e del successo della conferenza per la Belt and Road Initiative, che ha potenziato lo standing internazionale della Cina.
Una conclusione dei negoziati è più lontana del previsto e sarà da vedere se nei prossimi due giorni le parti troveranno un compromesso riguardo alla questione del momento, cioè la pubblicazione di tutti i dettagli di un eventuale accordo, incluso l’impegno da parte cinese di modificare leggi che regolano il funzionamento dei mercati interni.

La sterlina ha ceduto ancora marginalmente contro USD (-0,5%) e contro euro (-0,5%).
La prossima settimana Theresa May si incontrerà con la dirigenza del Partito Conservatore per discutere i termini della conclusione del suo mandato come Primo Ministro una volta approvato l’accordo di recesso. Ieri è stato anche diffuso un comunicato congiunto che il Governo e l’opposizione stanno lavorando assieme per stilare un documento comune di linee guida per le prossime votazioni sull’accordo di recesso: il punto principale dell’opposizione prevede che dopo il recesso, il Regno Unito rimanga all’interno dell’unione doganale europea, cosa però avversata dalla May.

Lo yen ha continuato il suo rafforzamento rompendo il supporto di 110,00 contro dollaro, scambia ora a 109,91.

 

MARKET MOVERs:

SPAGNA – La produzione industriale è attesa in aumento di 0,4% m/m in termini destagionalizzati dopo il calo di -1,1% m/m di febbraio: il morale nel manifatturiero era migliorato nel mese. Se confermato, la produzione potrebbe registrare un rimbalzo dell’1,5% t/t nel 1° trimestre (da -0,7% t/t).

STATI UNITI – Il PPI di aprile è previsto in aumento di 0,2% m/m, dopo 0,6% m/m di marzo. L’indice core dovrebbe segnare una variazione di 0,2% m/m, mentre quello al netto di alimentari, energia e commercio dovrebbe essere in aumento di 0,4% m/m. Il trend dei prezzi alla produzione resta solo modestamente al di sopra del 2%, su livelli fra il 2,2 e il 2,3% a/a.