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08 novembre 2018 – nota economica giornaliera

ITALIA – Le vendite al dettaglio in valore sono tornate a calare di -0,8% m/m a settembre, dopo l’incremento di +0,6% di agosto. Anche la variazione tendenziale è tornata in rosso, a -2,5% a/a, dopo il +2,1% di agosto. La flessione è dovuta in particolare agli alimentari (-0,3% m/m, -1,6% a/a).
L’unica forma distributiva a salvarsi dal calo tendenziale sono i discount di alimentari (+1,5%), oltre al commercio elettronico (+2,7%).
L’unico gruppo di prodotti a mostrare un progresso significativo su base annua è quello degli elettrodomestici, radio, tv e registratori (+2,1%).
Il settore maggiormente in rosso si conferma quello della cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,1%), seguito da abbigliamento e pellicceria (-6,3%).
Grazie soprattutto all’aumento di agosto, le vendite fanno segnare una variazione di +0,4% t/t in valore e +0,3% t/t in volume nel trimestre estivo, dopo la sostanziale stagnazione dei tre mesi precedenti. Tuttavia, il dato di settembre sulle vendite segnala rischi al ribasso sui consumi nel trimestre finale dell’anno.

CINA – I dati di commercio estero hanno nuovamente sorpreso le attese: le esportazioni sono salite del 15,6% a/a in ottobre, nonostante le rilevazioni dei PMI siano sotto 50 da giugno.
Le importazioni sono salite del 21,4% a/a, in parte sostenute dal recente aumento dei prezzi delle materie prime. Sono accelerate in particolare le esportazioni verso l’area Euro e quelle verso gli USA hanno continuato a registrare tassi di crescita comunque sostenuti (13,2% a/a in ottobre).
La bilancia commerciale con gli Stati Uniti ha raggiunto un massimo storico, mentre si è ampliato il deficit con il resto del mondo.

GERMANIA – Il saldo di bilancia commerciale cala a 17,6 miliardi di euro da un precedente 18,2 miliardi a settembre.
Le importazioni correggono per il secondo mese consecutivo, segnando una variazione di -0,4% m/m, dopo il -2,4% m/m, di agosto. Anche le esportazioni sono in calo di -0,8% m/m.

SPAGNA – La produzione industriale, vista stabile dalle attese, a settembre cala di -0,1% a/a dopo i modesti aumenti dei due mesi precedenti: le indicazioni dalle indagini sono comunque di una stabilizzazione dell’attività su livelli modesti.

 

COMMENTI:

Dall’Eurogruppo, Draghi ha ribadito le responsabilità dell’Italia nella gestione delle finanze pubbliche, dal momento che le responsabilità di un Paese con un debito di quelle dimensioni vanno ben oltre le regole di Maastricht.
E sul caso italiano è intervenuto anche il primo ministro austriaco Kurz, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, che ha auspicato un compromesso tra l’Europea e il Governo Italiano.
Intanto, il quotidiano La Repubblica riporta stamane alcune indiscrezioni riguardo alle previsioni della Commissione Europea sui conti pubblici italiani: il rapporto deficit/PIL sarebbe stimato al 2,9% nel 2019 e quindi al 3,1% nel 2020, superando perciò anche la soglia assoluta prevista dal Trattato. La Commissione prevedrebbe una crescita del PIL intorno all’1%, in linea con la media di consenso rilevata in ottobre.

Negli USA, archiviate le elezioni di midterm, l’attenzione per l’agenda economica ritorna alla prossima riunione del FOMC nella quale saranno messi in discussione diversi temi caldi su cui costruire il consenso riguardo ai due strumenti di policy, tassi e bilancio.
Per quanto riguarda i tassi, ci sono due punti centrali: il sentiero dei rialzi con il passaggio in territorio restrittivo e la comunicazione. A questi si aggiunge il problema operativo riguardo alla persistente deviazione del tasso effettivo dei fed funds.
Sul bilancio, il programma di riduzione dell’attivo è in atto da ottobre 2017 e dovrebbe proseguire nel 2019. Da quando è iniziato un anno fa, il FOMC non ha ancora riconsiderato la questione del punto di arrivo e del livello ottimale delle riserve.

Sempre negli Stati Uniti, il ministro della giustizia, Sessions, ha rassegnato le dimissionisu richiesta” di Trump. Al suo posto, è stato nominato ad interim M. Whitaker, l’ex capo di gabinetto di Sessions, che assumerà la responsabilità dell’indagine di Mueller sul Russiagate, che Sessions aveva scelto di ricusare per possibili conflitti di interesse.

REGNO UNITO – Secondo diversi quotidiani britannici, i ministri avrebbero preso visione della bozza di trattato di recesso in corso di finalizzazione, mentre non sarebbe ancora stato discusso l’aspetto più critico, quello del meccanismo di salvaguardia per il confine irlandese. La soluzione proposta sembra essere a due livelli: un primo livello con l’intero UK nell’unione doganale, un secondo in linea con quanto previsto dalla proposta UE.
La riunione sul tema potrebbe svolgersi già nei prossimi giorni e, in caso di un via libera, ciò spianerebbe la strada alla convocazione di un Consiglio Europeo straordinario per la firma.
Secondo The Guardian, un ulteriore problema che sta emergendo per il governo è la richiesta avanzata da Labour, Liberal Democrats e DUP di rendere pubblico e accessibile al Parlamento il parere legale sul meccanismo di salvaguardia,un tema che non influenzerebbe la firma del trattato ma che potrebbe incidere sulla ratifica parlamentare.

 

L’indice del dollaro ha iniziato a recuperare tutto quanto perso precedentemente, chiudendo la giornata circa sul livello di martedì

Il recupero del biglietto verde si è materializzato contro euro (+0,5%), che è stato spinto a 1,1424.

Contro yen il recupero è stato altrettanto evidente (+0,6%), con USD che è risalito a 113,69.

La sterlina è riuscita solo in parte a consolidare quanto guadagnato contro USD precedentemente, perdendo tra ieri e oggi lo 0,4% e scambianda ora a 1,3123. Contro euro la sterlina sta cedendo lo 0,4% a 0,8711 rispetto al picco di ieri.

Franco svizzero stabile sull’euro, mentre contro USD perde tutto quanto guadagnato ieri e si ricolloca sopra la parità a 1,0020.

Tra le commodity currency, la Reserve Bank of New Zealand ha lasciato il cash rate invariato all’1,75% e il dollaro neozelandese corregge dell’1,7% contro USD, scambiando a 1,4735.

 

MARKET MOVERs:

La Commissione Europea pubblica le previsioni di autunno su crescita e principali aggregati di finanza pubblica. Ricordiamo che le previsioni costituiscono la base per la valutazione delle leggi di bilancio dei singoli Paesi Membri su cui verrà formulata un’opinione entro fine mese. Nel caso dell’Italia, le previsioni della Commissione su crescita e deficit saranno indicative per il giudizio finale sulla manovra.

Negli Stati Uniti, la riunione del FOMC dovrebbe concludersi senza novità. In assenza di conferenza stampa, eventuali nuove informazioni emergeranno solo con i verbali in pubblicazione il 29 novembre.