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03 ottobre 2018 – nota economica giornaliera

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Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ha dichiarato ieri sera che il programma delle riforme annunciate è confermato, ma sarà accelerato il profilo di discesa del rapporto debito/PIL previsto dalla nota di aggiornamento al DEF. Quindi, la manovra è stata rivista, anche se le “anticipazioni” avevano indotto “a definirla seria, razionale e coraggiosa”. Come è noto, il governo non ha finora comunicato ufficialmente alcun percorso di riduzione del debito, ma soltanto un percorso per il rapporto deficit/PIL: tutte le indicazioni sul debito derivano da dichiarazioni rilasciate alla stampa, non essendo stato pubblicato alcun documento. la stampa riferisce stamane che i leader di 5S e Lega avrebbero aperto alla possibilità di rivedere al ribasso proprio gli obiettivi di deficit 2020 e 2021; tuttavia, sarebbero ancora da individuare le misure per conseguire tale riduzione, così come le coperture che consentirebbero di mantenere il deficit al 2,4% nel 2019. La marcia indietro è indubbiamente il risultato dei forti segnali di allarme arrivati dai mercati, con tensioni crescenti soprattutto sui tassi a breve e medio termine. Un nuovo vertice è perciò programmato nella giornata di oggi, e si spera che ne possa uscire finalmente un po’ di chiarezza sulla direzione della politica di bilancio.

Negli USA, il presidente della Fed Powell ha difeso il sentiero di rialzi graduali dei tassi pur in presenza di un tasso di disoccupazione estremamente basso. Secondo Powell, non ci sono segnali di pressioni inflazionistiche né di surriscaldamento sul mercato del lavoro. Powell non si è spinto a dichiarare se ritiene opportuno portare i tassi in territorio restrittivo, probabilmente anche perché mantiene un certo scetticismo riguardo alle stime della neutralità. Il sentiero dei tassi nella Fed di Powell sarà più incerto che nell’ultimo decennio e difficilmente la guidance tornerà ad essere in auge come ai tempi di Bernanke e Yellen, anche per via della normalizzazione ormai molto avanzata del ciclo e della politica monetaria. Sulla politica fiscale, Powell ha ripetuto che lo stimolo fiscale attuato attraverso aumenti di spesa e tagli di imposte potrebbe impedire politiche controcicliche in caso di rallentamento futuro.

L’indice del dollaro dopo una fase iniziale in rafforzamento ha bruscamente perso tutto il terreno guadagnato. Il biglietto verde ha ceduto contro euro in apertura stamattina lo 0,4%.

La sterlina ha ceduto lo 0,3% contro USD e conto EUR alla vigilia del discorso di Theresa May alla Convention del partito Conservatore.

Tra le commodity currency, l’AUD cede lo 0,7% contro USD all’indomani della riunione della RBA, che ha lasciato il cash rate fermo all’1,5% come ampiamente atteso.

 

MARKET MOVERS:

In Italia c’è attesa per una nuova riunione di governo sulla manovra fiscale.

Nell’Area Euro, la seconda stima del PMI composito dovrebbe confermare una crescita del PIL su un livello coerente. Saranno diffuse anche le vendite al dettaglio.

Negli Stati Uniti da seguire la stima ADP di settembre dei nuovi occupati privati non agricoli e l’indice ISM non manifatturiero. Sono in calendario oggi altri discorsi di banchieri centrali americani Evans, Barkin e Mester.

 

AGENDA DI OGGI:

Flash Report - agenda economica 03 ottobre 2018