Fed– I verbali della riunione del FOMC di maggio sono in linea con le informazioni già emerse dalla conferenza stampa di Powell e dai discorsi.
Nel Comitato c’è un consenso unanime per la fase attuale di “pazienza” sui tassi “per un certo tempo”.
Sul sentiero successivo, una solida maggioranza sembra ancora in linea con una assenza di bias, anche se due minoranze considerano possibili interventi verso l’alto e verso il basso sui tassi. Sul bilancio, il FOMC si sta orientando verso una composizione con durata inferiore a quella del portafoglioattuale e in linea con la vita media dei titoli in circolazione.
Brexit– L’ultimo tentativo della premier May di far approvare il trattato con l’UE sembra ormai fallito, anche se un voto non è ancora escluso. Dopo le dimissioni di Theresa May da leader del Partito Conservatore, preannunciate per il 7 giugno, tutto si fermerà in attesa che sia nominato un successore, che quasi certamente sarà più favorevole a una hard Brexit.
A quel punto, May si dimetterà anche da Primo Ministro.
La sterlina è tornata a prezzare un rischio di no-deal exit. Ma di quanto dovrebbe scendere, se tale scenario si concretizzasse? Più che da Brexit in sé, dipenderà dall’evoluzione del quadro politico.
I market mover della settimana
Nell’area euro il focus sarà sulle indagini di fiducia di maggio che completeranno il quadro sul ciclo economico a poco meno di dieci giorni della prossima riunione BCE. Ci aspettiamo un lieve miglioramento dell’indice ESI della Commissione UE, ma un calo di morale in Italia.
Le stime preliminari dovrebbero mostrare l’inflazione in diminuzione a maggio all’1,5% da 2,1% in Germania, di tre decimi in Francia all’1,2%, di due decimi in Spagna all’1,4% e di un decimo in Italia all’1,0%.
Le vendite al dettaglio sono attese in aumento dell’1,0% in Germania ma stagnare in Francia.
I dati in uscita questa settimana negli Stati Uniti non dovrebbero modificare il quadro macroeconomico.
La seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe essere confermata intorno ai ritmi visti con la stima advance, poco sopra il 3% t/t ann. grazie al contributo di scorte e canale estero, ma con una crescita contenuta della domanda finale domestica.
La fiducia dei consumatori a maggio dovrebbe essere in rialzo sulla scia di mercato del lavoro forte e condizioni finanziarie espansive.
La spesa e il reddito personale di aprile dovrebbero essere in crescita contenuta, ma confermare un’accelerazione dei consumi nel 2° trimestre, mentre il deflatorecore dovrebbe registrare una variazione di 0,2% m/m, dopo diversi mesi di variazioni comprese fra 0% e 0,1% m/m.
La stima preliminare della bilancia commerciale di aprile dovrebbe registrare un deficit in allargamento e puntare a un contributo negativo del canale estero alla crescita del 2° trimestre.
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