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ITALIA: crescita meno dinamica, soprattutto per via del minor traino dall’export

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a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

Abbiamo rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita del PIL nel biennio in corso, da 1,3% a 1,1% per il 2018 e da 1,2% a 0,9% per il 2019. Ciò sulla scia di un PIL lievemente più debole del previsto nel 2° trimestre e di un ulteriore calo degli indici di fiducia nei mesi estivi, in un contesto internazionale che si è fatto meno dinamico e maggiormente costellato di elementi di incertezza.
La stima è coerente con il mantenimento di una velocità di crociera di 0,2% t/t a trimestre tra la seconda metà del 2018 e l’inizio del 2019. La revisione è dovuta principalmente al contributo del commercio estero, mentre la domanda interna, soprattutto per investimenti, continua nella sua fase di crescita.
L’ipotesi alla base della previsione di crescita 2019 è che si trovi un compromesso accettabile tra i contenuti del cosiddetto “contratto di governo” e il mantenimento di un credibile profilo discendente nel rapporto debito/PIL, il che appare cruciale per rassicurare almeno in parte agenzie di rating e investitori.

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