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Weekly Economic Monitor

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21 settembre 2018


Il punto

Dal 24 settembre scattano nuovi dazi del 10% su circa 200 miliardi di importazioni dalla Cina. Soltanto nei prossimi mesi i dati di import-export inizieranno a mostrare gli effetti delle misure.
Nessuna novità dal Consiglio Europeo di Salisburgo sul tema Brexit. Il governo May ha lanciato un’offensiva diplomatica verso gli Stati membri per indurli ad accettare la propria proposta. La dichiarazione finale, però, non sembra mostrare alcun ammorbidimento della posizione UE, che ha comunicato una sorta di ultimatum con scadenza 18 ottobre.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro , il focus sarà ancora sulle indagini di fiducia. L’indice IFO è atteso ritracciare parte dell’aumento del mese precedente e fermarsi a 103,2. L’ indice INSEE dovrebbe risultare poco variato mentre gli indici Istat dovrebbero mostrare un calo del morale di famiglie e imprese in Italia. L’indice ESI di fiducia economica, elaborato dalla Commissione UE, è visto in calo a 111,2 da 111,6. Gli indici di fiducia rimangono su livelli coerenti con il proseguimento della fase di espansione anche se a ritmi più moderati. Le stime preliminari per il mese di settembre dovrebbero mostrare l’inflazione in aumento di un decimo nella media area euro al 2,1%, in Germania al 2% e in Italia all’1,7%. In Spagna l’inflazione è vista accelerare al 2,5% da un precedente 2,2%, in Francia in rallentamento di un decimo al 2,5%. In Italia è in calendario l’attesa presentazione della Nota di Aggiornamento al DEF, che conterrà i nuovi target di finanza pubblica.
I molti dati in uscita negli Stati Uniti non dovrebbero modificare lo scenario positivo dell’economia. Il focus della settimana sarà sulla riunione del FOMC, che dovrebbe concludersi con un aumento, del tutto scontato, di 25pb del tasso sui fed funds, a 2-2,25% e indicazioni di ulteriori graduali rialzi. Le proiezioni verranno estese al 2021 e faranno intravedere la fine di questo ciclo, mentre Powell nella conferenza stampa segnalerà la prosecuzione dei rialzi, da attuare però con gradualità e cautela. Fra i dati, la fiducia dei consumatori a settembre dovrebbe restare molto elevata. Ad agosto, si prevede un deficit commerciale dei beni sempre ampio, ordini di beni durevoli in rialzo, vendite di case nuove circa stabili, spesa personale e reddito personale in rialzo. Sul fronte dell’inflazione, le notizie dovrebbero essere tranquillizzanti, con il deflatore dei consumi core di agosto in rialzo di 0,1% m/m (2% a/a).

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