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Weekly Economic Monitor

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12 ottobre 2018


Il Punto

Italia: per ora, il governo conferma l’impianto della manovra 2019, che spingerà il deficit al 2,4%. Il quadro sarà completo verosimilmente solo con la presentazione della Legge di Bilancio vera e propria (entro il 20 ottobre). Nelle prossime settimane, a mitigare eventuali turbolenze c’è il fatto che l’offerta netta di titoli a medio-lungo termine è circa nulla fino a fine novembre.
È la politica, bellezza? I negoziati su Brexit potrebbero vedere una svolta in settimana al summit europeo. Altrove in Europa il quadro politico potrebbe complicarsi. Questa domenica si tengono le elezioni per rinnovare il Parlamento lussemburghese e le amministrative in Belgio ma il focus sarà sulle elezioni in Baviera. Il voto nel più ricco Laender tedesco è visto internamente come un referendum sull’attuale coalizione di governo. Il consenso per i partiti tradizionali CDU e SPD si sta assottigliando a favore dei populisti di AfD.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, il focus sarà sull’indice ZEW di ottobre che offrirà indicazioni sulle attese delle imprese per i prossimi mesi in un contesto di maggiore volatilità sui mercati; ci aspettiamo un calo a -12,3 da un precedente -10,6. Le seconde stime dovrebbero confermare l’inflazione in aumento di un decimo al 2,1% nella media area euro ma in calo all’1,5% da un precedente 1,6% in Italia.
Proprio in Italia, il governo è atteso presentare il Documento Programmatico di Bilancio, e potrebbe anche anticipare la legge di bilancio vera e propria: sarà importante soprattutto verificare la credibilità delle coperture finanziarie.
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti.
Le prime indagini di ottobre del settore manifatturiero dovrebbero mantenersi su livelli ampiamente espansivi. Fra i dati di settembre, le vendite al dettaglio sono previste in rialzo solido, la produzione industriale in aumento modesto, mentre gli indicatori del mercato immobiliare residenziale dovrebbero essere deboli (vendite di case esistenti, cantieri e licenze). La Fed pubblica i verbali della riunione di settembre, che dovrebbero confermare il diffuso consenso per il proseguimento dei graduali rialzi dei tassi, ma visioni diverse riguardo ai rischi di surriscaldamento dell’economia.

 


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