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La bussola dell’economia italiana

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a cura di Elisa Coletti e Paolo Mameli


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Il giudizio degli investitori sulla manovra dovrebbe tenere conto delle numerose criticità, ma anche di alcuni fattori mitiganti. Il nuovo governo ha scelto una netta discontinuità nella politica fiscale rispetto ai precedenti esecutivi.
Nella Nota di Aggiornamento al DEF dello scorso 27 settembre, il Governo ha rivisto significativamente il quadro programmatico di finanza pubblica, con un target sul rapporto deficit/PIL di 2,4% nel 2019, 2,1% nel 2020 e 1,8% nel 2021. Il rapporto debito/PIL calerebbe a 130% nel 2019, a 128,1% nel 2020 e 126,7% nel 2021. L’indebitamento strutturale è atteso peggiorare da 0,9% a 1,7% nel 2019, per restare invariato negli anni successivi. Inoltre, per effetto della manovra il saldo negativo del settore statale salirebbe al 3,1% del PIL nel 2019. Sulla base del nuovo quadro programmatico definito nella NADEF, il governo ha poi dettagliato la manovra nel Documento Programmatico di Bilancio. La manovra 2019 è ambiziosa e di ampia portata con un ammontare lordo pari a 36,7 miliardi ovvero il 2% del PIL di cui 22 miliardi finanziati in deficit. I principali interventi riguardano reddito di cittadinanza e pensioni, mentre le coperture vengono da tagli alla spesa centrale e incrementi di imposta per banche e assicurazioni.
Il Documento Programmatico di Bilancio, inviato alla Commissione Ue il 15 ottobre, ha aperto un “contenzioso” con le istituzioni europee. La Commissione, in una lettera inviata al Governo italiano il 18 ottobre, ha elencato i motivi per cui il DPB italiano rappresenta una violazione “grave e manifesta” delle raccomandazioni adottate dal Consiglio Europeo. Nella risposta dello scorso 22 ottobre, il Governo ha replicato alle osservazioni dei commissari. Successivamente, il 23 ottobre, la Commissione europea ha pubblicato il suo parere formale sul Documento Programmatico di Bilancio inviato dall’Italia, accompagnato da una conferenza stampa del vice presidente Dombrovskis e del Commissario agli Affari Economici Moscovici.
La decisione, senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita, è una sostanziale “bocciatura. Le principali criticità della manovra, rilevate tra l’altro da UPB e Banca d’Italia nelle audizioni parlamentari sulla NADEF, riguardano il fatto che (1) gli obiettivi non appaiono coerenti con il rispetto delle regole fiscali europee, come peraltro già comunicato dalla Commissione; (2) sussistono rischi di sforamento rispetto agli stessi obiettivi.
Si è poi aperto anche un altro “fronte”, quello con le agenzie di rating. Lo scorso 19 ottobre, Moody’s ha declassato il rating dell’Italia di un notch a “Baa3”, con outlook stabile.
Recupera più del previsto la produzione industriale ad agosto. In sintesi, il rimbalzo di agosto cancella il calo di luglio: la produzione industriale è risultata sostanzialmente invariata negli ultimi due mesi. Sia il fatturato che gli ordini all’industria sono rimbalzati su base congiunturale ad agosto, dopo il calo dei due mesi precedenti. In sintesi, nel mese di agosto si è assistito a un deciso rimbalzo per export, produzione, fatturato e ordini industriali, dopo la flessione sincronizzata del mese precedente. La fiducia delle imprese manifatturiere è salita a sorpresa a 105,7 a settembre, da 105 ad agosto (che rappresentava un minimo da 20 mesi).
Prosegue l’espansione moderata nei servizi. A settembre, la fiducia delle imprese dei servizi secondo l’indagine Istat è risalita a 105,1 da 104,7 di agosto, sulla scia di un deciso miglioramento dei giudizi sull’andamento degli affari.
La produzione nelle costruzioni è calata per il secondo mese ad agosto (-0,8% da -0,5% m/m), dopo il robusto incremento che era stato registrato a giugno. Su base annua l’output rallenta a 0,6% da 2,8%.
A settembre, la fiducia delle imprese nelle costruzioni è calata per il secondo mese consecutivo.
Indicazioni più positive dal lato dei consumi. Nel 2° trimestre, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è salito di ben 1,3% t/t in termini nominali e 1,2% t/t in termini reali. Il morale dei consumatori è aumentato a 116 a settembre, da 115,3 il mese precedente.
Disoccupazione sotto il 10%, ai minimi da inizio 2012. In sintesi, i dati sul mercato del lavoro di agosto sono molto incoraggianti, per quanto i dati estivi siano molto volatili e sebbene una parte rilevante del calo della disoccupazione negli ultimi due mesi sia dovuta a un aumento degli inattivi.
Il commercio estero ancora non dà chiari segnali di ripartenza. I dati sul commercio estero ad agosto hanno evidenziato un rimbalzo per le esportazioni (+2,9% dopo il -2,5% m/m di luglio) e un’ulteriore crescita (per il sesto mese consecutivo) per le importazioni (+0,4%, in rallentamento da +2,5% m/m precedente).
Inflazione inferiore alle attese a settembre, ma unicamente a causa di fattori stagionali. In sintesi, l’inflazione ha sorpreso verso il basso a settembre, ma le spinte al ribasso sono dovute principalmente a fattori stagionali.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Continua la stabilità del tasso medio complessivo sullo stock dei depositi a cui si accompagna una sostanziale invarianza del tasso sullo stock di obbligazioni. Pertanto, ad agosto il costo complessivo della raccolta da clientela si è sostanzialmente assestato, ma è visto in lieve riduzione a settembre (per -1pb m/m) sulla base delle stime ABI. Nel mese, i tassi sui nuovi prestiti alle società non-finanziarie e quelli sulle erogazioni di mutui alle famiglie hanno mostrato movimenti al rialzo. Tuttavia, le anticipazioni ABI per settembre delineano un ritorno in calo per i tassi sui nuovi prestiti a imprese e famiglie, che assorbirebbe il rimbalzo di agosto.
Nel confronto europeo, i tassi italiani sui nuovi prestiti alle imprese sono rimasti più bassi, ma soltanto di poco. Nei mesi estivi, infatti, il differenziale negativo si è ristretto significativamente.
I prestiti alle società non finanziarie si sono confermati in aumento per il decimo mese consecutivo, al passo moderato dell’1,2% a/a ad agosto. L’evoluzione resta differenziata per settore di attività, col proseguimento della crescita dei prestiti all’industria manifatturiera e ai servizi, mentre il credito alle costruzioni è rimasto in calo, benché attenuato. E’ continuata la dinamica robusta dei prestiti alle famiglie, alla velocità del 2,7%. In particolare, agosto ha confermato il ritorno alla crescita dei volumi relativi a nuovi contratti di mutuo e la ripresa delle rinegoziazioni, benché a un passo moderato. Nel complesso, i prestiti al settore privato hanno mantenuto un ritmo del 2,6% a/a, con un rallentamento stimato dall’ABI al 2,4% per settembre, che però incorpora un miglioramento a +2,1% a/a della crescita della componente relativa a famiglie e imprese, dal +1,9% di giugno e luglio.
Anche ad agosto la crescita dei conti correnti ha rallentato leggermente, dopo il picco di giugno, ma è rimasta sostenuta, pari a +7,4% a/a. L’andamento dei conti delle famiglie risulta pressoché costante e quelli delle imprese tornano a registrare un afflusso mensile significativo con una crescita annua vivace. In parallelo, anche ad agosto si è accentuato il calo dei depositi con durata prestabilita. Di conseguenza, la crescita dei depositi bancari ha frenato. Al contempo, il calo delle obbligazioni è rallentato. Nel complesso, la raccolta da clientela ha confermato una variazione vicina allo zero, seppure ancora positiva, pari a +0,3% a/a come a luglio e sostanzialmente in linea anche a settembre secondo le stime ABI. Incluso il rifinanziamento BCE, ad agosto, come già a luglio, la raccolta bancaria totale è risultata invariata anno su anno.

 


Indice dei contenuti

La manovra 2019 conferma la discontinuità nel quadro di finanza pubblica (p. 2 )
• Sintesi della previsione macroeconomica (p. 10 )
Recupera più del previsto la produzione industriale ad agosto (p. 11 )
Industria: in lieve ripresa fatturato, ordinativi e fiducia (p. 12 )
Prosegue l’espansione moderata nei servizi (p. 13 )
Resta contrastata la ripresa nelle costruzioni (p. 14 )
• Indicazioni più positive dal lato dei consumi (p. 15 )
• Disoccupazione sotto il 10%, ai minimi da inizio 2012 (p. 16 )
• Il commercio estero ancora non dà chiari segnali di ripartenza (p. 17 )
• Inflazione inferiore alle attese a settembre, ma unicamente a causa di fattori stagionali (p. 18 )
• Primi segni di risalita dei tassi sui nuovi prestiti (p. 19 )
• Stabile la crescita dello stock di prestiti alle imprese, ma rallentano le erogazioni (p. 23 )
• L’aumento dei depositi continua a compensare il calo delle obbligazioni (p. 26 )

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Ottobre 2018