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Giovanni Lanza, il Presidente del Consiglio dei ministri della presa di Roma, figlio di un fabbro

1.- La nascita e gli studi. Domenico, Giovanni, Giuseppe Maria Lanza, il futuro Presidente del Consiglio dei ministri della presa di Roma, è stato definito «l’uomo venuto dal popolo, il figliuolo di un fabbro»1 . In effetti, il padre (di nome Felice e sposo di Angela Maria Isardi), appartenente ad una cospicua famiglia di possidenti peraltro caduta in rovina, era fabbro e gestiva a Casale Monferrato un negozio di ferraglia; alla sua morte, con l’accorta amministrazione di uno zio materno, le condizioni economiche della famiglia migliorarono, permettendo ai nipoti rimasti orfani di conseguire un’idonea istruzione ed in seguito di acquistare un podere a Roncaglia. A Casale, dove nasce il 15 febbraio 1810, Giovanni Lanza compie i primi studi che lo portano all’Università di Torino e qui nel 1832 si laurea in medicina e l’anno successivo in chirurgia; frequenta, poi, presso l’Università di Pavia i corsi di perfezionamento e di pratica professionale che prontamente interrompe per tornare in Piemonte ed assistere i colerosi colpiti dall’epidemia scoppiata nel 1835. Successivamente, a causa di una gravissima malattia agli occhi, rinuncia al concorso per dottore aggregato, indetto dalla facoltà di chirurgia dell’Università di Torino, e si ritira a coltivare l’azienda del menzionato podere; ma non tralascia di esercitare la sua professione di medico prestando l’assistenza anche ai non abbienti, fino a fornire loro i mezzi per l’acquisto delle medicine.

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Libera Lamola