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GIAPPONE: Bank of Japan, esteso lo stimolo quantitativo e qualitativo fino al 2020

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

La ripresa giapponese prosegue a un ritmo moderato, con un output gap positivo e il mercato del lavoro al pieno impiego. Lo scenario per il 2019 resta di crescita moderata, nonostante i timori di ricadute dalla politica dei dazi degli Stati Uniti. Tuttavia il prossimo anno sarà caratterizzato da elevata volatilità per via dell’atteso aumento dell’imposta sui consumi, previsto per ottobre. Il 2020 dovrebbe quindi poi iniziare su una nota debole, in seguito alla prevista contrazione del PIL a fine 2019, ma poi essere sostenuto da stimolo fiscale temporaneo e dalla spesa per le Olimpiadi.
L’inflazione continua a restare lontana dall’obiettivo della BoJ e nelle proiezioni della Banca centrale non raggiunge il 2% su tutto l’orizzonte previsivo (fino al 2020). Le condizioni cicliche non lasciano spazio per un’inversione della politica monetaria prima del 2020 avanzato, a nostro avviso. Il timore che una svolta della BoJ in concomitanza con il rialzo dell’imposta sui consumi possa portare a una recessione come in passato, resta dominante.
Nonostante l’assenza di inflazione, che punta a una politica monetaria ancora ben lontana dall’uscita, la BoJ appare in una fase di transizione. Alla riunione di fine luglio, la BoJ ha annunciato modifiche al “QQE con controllo della curva” che sono state lette in modo hawkish dai mercati. In realtà le novità, a nostro avviso, sono adeguamenti della strategia a sviluppi dell’economia e dei mercati, ma non sono assolutamente una svolta verso l’uscita. Questo è il messaggio che dovrebbe emergere dalla riunione del prossimo 19 settembre. La BoJ si sforzerà di mantenere invariato lo stimolo monetario almeno fino al 2020, cercando di contenere l’usura degli strumenti disponibili. La svolta resta molto lontana, almeno quanto lo è l’inflazione dal 2%.

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