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25 settembre 2018 – nota economica giornaliera

BCE – Durante l’audizione trimestrale al Parlamento europeo, Mario Draghi ha rilasciato importanti dichiarazioni sull’attuale stabilizzazione dell’inflazione all’1,7% e sulla necessità di orientare le attese di mercato verso una coerente politica monetaria dopo dicembre 2018. I mercati hanno quindi interpretato le parole di Draghi come un chiaro segnale che la BCE è pronta ad alzare i tassi il prossimo anno. Il riferimento a dopo l’estate 2019 fornisce infatti un orizzonte temporale entro cui la BCE ritiene dovrebbero verificarsi le condizioni per un rialzo dei tassi, ma in ogni caso condizionato al sentiero della dinamica inflazionistica. Draghi ha richiamato nelle conclusioni del suo intervento alla necessità di completare il lavoro legislativo del Parlamento europeo sulle modifiche regolamentari per finalizzare l’unione bancaria.

FRANCIA – La manovra di bilancio per il prossimo anno si basa su nuove ipotesi di crescita dell’1,7% sia nel 2018 che nel 2019. Le stime sono state riviste al ribasso rispetto all’aprile scorso. Il governo ha deciso di rivedere l’obiettivo di deficit nominale al 2,9% il prossimo anno dal 2,6% stimato. Il Governo francese sceglie quindi di mantenere il deficit nominale entro la soglia del 3,0% per il 3° anno di fila e prevede tagli e sgravi fiscali per 25 miliardi di euro, di cui 6 miliardi per le famiglie e 18,8 miliardi per le imprese. La crescita della spesa sarà di non più dello 0,6% in termini reali e le misure approvate dovrebbero consentire di attuare un miglioramento del deficit strutturale di 0,3% del PIL.

GERMANIA – L’indice di fiducia IFO è rimasto pressoché invariato a settembre: secondo la Bundesbank, l’entrata in vigore della normativa europea sui test delle emissioni di gas di scarico per i nuovi veicoli avrebbe creato degli “intoppi” al comparto tedesco, con un calo degli ordini di oltre il 7% m/m a luglio. Lo spaccato settoriale dell’indagine IFO mostra una tenuta del morale su livelli elevati nei servizi, commercio al dettaglio e conferma il boom delle costruzioni. Si tratta di una notizia moderatamente positiva anche per il resto della zona euro, laddove in questa fase il principale rischio per l’economia tedesca è l’escalation delle tensioni su dazi e le politiche commerciali dei prossimi mesi.

GIAPPONE – La Bank of Japan ha pubblicato i verbali della riunione del 31 luglio, che aveva visto molte modifiche, fra cui l’introduzione della guidance sui tassi e della flessibilità negli acquisti e nelle fluttuazioni dei rendimenti a lungo termine. I verbali riportano che la maggior parte dei membri del Comitato ritiene appropriato mantenere lo stimolo monetario, anche se alcuni membri sottolineano l’importanza di monitorarne gli effetti collaterali.

 

COMMENTI:

L’indice del dollaro è in leggero rialzo in apertura stamattina dopo il tonfo di ieri sulle parole di Draghi: l’euro aveva reagito immediatamente schizzando a 1,1811, ma EURUSD scambia ora a circa 1,1745.

La sterlina ha provato ieri a risalire la china contro USD, scambiando a 1,3111, ma contro euro incassa un’altra discesa dopo le parole di Draghi confermando che il mercato comincia a vedere una sterlina debole nel medio termine.

 

MARKET MOVERS:

Negli Stati Uniti è prevista l’uscita del dato sulla fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a settembre: le prospettive solide del mercato del lavoro dovrebbero continuare a prevalere sui timori legati ai dazi.

In Francia è in calendario oggi l’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE.

 

AGENDA DI OGGI:

Flash Report - agenda economica 25 settembre 2018